Confindustria aggiorna le linee guida
Via libera del ministero della Giustizia alla nuova versione
Dai reati tributari al whistleblowing, passando per la stretta sui reati di corruzione e la direttiva Pif. Le linee guida di Confindustria si adeguano alle modifiche in materia di responsabilità amministrativa delle imprese e la nuova versione ottiene l’approvazione del ministero della Giustizia. In particolare, l’ultimo aggiornamento ha riguardato sia la parte generale sia quella speciale, dedicate, la prima, all’analisi degli istituti fondamentali della disciplina 231 e delle componenti necessarie di un modello organizzativo e, la seconda, a un approfondimento dei presidi e protocolli che si suggerisce alle imprese di implementare all’interno della propria organizzazione per prevenire la commissione delle singole fattispecie di reato presupposto della responsabilità amministrativa degli enti.
Nel dettaglio, quanto al whistleblowing, le Linee guida 2021 contengono alcune indicazioni per supportare le imprese nell’inserimento, all’interno del proprio modello 231, di misure idonee a recepire le indicazioni normative in ordine alle modalità di effettuazione e gestione delle segnalazioni. Cruciale la definizione del ruolo dell’Organismo di vigilanza. Infatti, il sistema di gestione del whistleblowing rappresenta una parte del più ampio modello organizzativo di cui l’Organismo di vigilanza è tenuto a monitorare il funzionamento. Tra le altre opzioni, si può valutare di indicare l’Odv come destinatario autonomo e indipendente delle segnalazioni. Se, invece, l’Odv non viene individuato come destinatario esclusivo (preferendo invece il responsabile compliance o un comitato misto con rappresentanti delle Risorse umane, internal audit, ufficio legale), sembra comunque opportuno coinvolgerlo in via concorrente ovvero successiva, per evitare il rischio che il flusso di informazioni generato dal meccanismo di whistleblowing sfugga del tutto al suo monitoraggio.
Particolare attenzione è stata dedicata ai reati tributari, anche alla luce del recepimento della direttiva Pif sulle maxifrodi, per i quali, nella ormai canonica schematizzazione che individua nel perimetro aziendale le aree a rischio reato, uno dei tanti focus (oltre a quelli su predisposizione e partecipazione a bandi gara, selezione di beni e fornitori, amministrazione del personale e gestione delle missioni) è dedicato alla gestione degli adempimenti fiscali e ai relativi controlli in funzione preventiva.
Dove a risaltare è la definizione delle modalità per la predisposizione e diffusione di uno scadenzario fiscale e monitoraggio delle tempistiche da rispettare per le comunicazioni, denunce e adempimenti nei confronti dell’amministrazione finanziaria; definizione delle modalità e dei criteri per la determinazione delle imposte (dirette e indirette); la definizione delle modalità di verifica sulle attività preliminari all’elaborazione delle dichiarazioni fiscali.